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La violazione del segreto epistolare è stata una prassi costante in tutti i tempi e ovunque, non solo nei confronti della posta di stato e diplomatica, cosa comprensibile anche se non giustificabile, ma anche di quella civile ed ecclesiastica. La cosa era risaputa a tal punto che gli stessi estensori delle lettere si premunivano usando cifrari ed evitando di menzionare nelle lettere nomi o fatti che rischiassero di diventare pubblici in caso di intercettazione. Questo volume restringe il campo di indagine alla Lombardia austriaca, poi Lombardo-Veneto, in un secolo o poco più di dominazione austriaca compreso il non meno interessante interludio francese.